
Non voglio, per il momento, inserire argomenti che derivino direttamente da una mia ricerca – quella che per 3 anni ho sviluppato sul tema del rapporto tra qualità democratica e governo locale delle province presso il SUM di Firenze -, anche per non essere tacciato di partigianeria, ma con piacere devo constatare che agli stessi risultati sono arrivate anche altre ricerche come lo Studio della Bocconi presentatoci la scorsa settimana a Roma dal Prof. Zucchetti. Molto interessante è anche lo studio IPSOS presentatoci sempre a Roma da Nando Pagnoncelli che suggerisco di approfondire.
Il sistema delle autonomie locali deve essere, in conclusione, in grado di proporre una propria autoriforma complessiva, perchè a colpi di forbici si genera solamente il caos. A coloro che come me dedicheranno questo week-end allo studio o semplicemente a coloro che sono interessati o curiosi consiglio di dare un’occhiata a queste slides.
STUDIO Bocconi – Una proposta per il riassetto delle Province
Lo studio della Bocconi sulle Province |
“Le entrate correnti delle Province sono rappresentate in gran parte dai trasferimenti regionali. Questo è accaduto perché le Regioni hanno riconosciuto nelle Province le istituzioni più efficaci presso cui allocare al meglio i fondi perché siano spese al meglio, grazie alla maggiore conoscenza del territorio delle Province. Il decreto che introduce la riforma delle Province annulla questo percorso virtuoso” . Lo ha detto il Prof RobertoZucchetti, presentando oggi all’Assemblea Upi la ricerca curata dalla Università Bocconi “Una proposta per il riassetto delle Province, che analizza i bilanci delle Province e ne verifica l’efficienza. “ Se guardiamo alla spesa delle Province – ha detto – dai dati del Siope, dell’Istat e dai rendiconti di bilancio del Ministero dell’Interno appare evidente che , dal 2007 al 2010 queste istituzioni hanno contribuito notevolmente alla riduzione della spesa complessiva” . Analizzando poi le spese di tutte le istituzioni locali la Bocconi certifica, nel totale della spesa corrente, quella delle Province rappresenta il 4,5%, contro il 72,7% delle Regioni e il 22,8% dei Comuni. “Suona un filo strano- ha commentato il Prof. Zucchetti –che ci si concentri sulla parte più piccola e che non ci si occupi della fetta maggiore”. Parlando dei costi della politica, che Zucchetti ha chiamato “costi della democrazia, perché dal punto di vista puramente scientifico è un termine che troviamo più consono”, la Bocconi ha attestato che, sommando anche voci collaterali (come spese per consultazioni elettorali), in tutto queste rappresentano l’1,4% dei bilanci delle Provnce. “Quindi – ha detto – con questa riforma si incide su una parte piccolissima, di una parte piccolissima complessiva”. Analizzando i bilanci e le spese per le funzioni, Zucchetti ha sostenuto che le “province svolgono funzioni essenziali. Se si cancellano le Province si aboliscono i servizi, non i costi della politica”. Quanto al passaggio delle funzioni ai Comuni, la ricerca Bocconi ha evidenziato come “rispetto ai dati di bilancio, l’efficienza dei Comuni è inferiore rispetto a quella delle Province. Quindi spostando i servizi dalle Province ai Comuni diminuisce l’efficienza dei servizi e aumentano i costi.
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Lo studio IPSOS |